01 aprile 2012

Assignment 6

Da qualche tempo, da quando mi sono interessato al campo medico, sentivo parlare di PubMed. Tuttavia, non mi ci ero mai approcciato, convinto che non mi sarebbe servito fino al termine degli studi, o al massimo per la tesi di Laurea. Invece girandoci un po' e facendo qualche ricerca random mi sono subito reso conto che si tratta di un ottimo sistema e che potrebbe essere utile in molti momenti del progredire accademico, ben prima della conclusione dei 6 anni.
L'ovvia difficoltà sta nell'iperspecializzazione della maggior parte degli articoli, che risultano quindi per me ancora piuttosto inaccessibili dal punto di vista contenutistico (oltre alla scandalosa impossibilità di accesso dovuta alle peggiori regole del mercato liberista che governano l'editoria accademica).
Tuttavia, sto trovando spunti interessanti usando come tramite una rivista scientifica divulgativa, Le Scienze. Spesso trovo articoli che mi interessano e riesco a comprenderli perchè esposti con chiarezza e con sintesi volutamente semplificatorie. Su alcuni argomenti mi piacerebbe però approfondire e non avevo trovato finora un mezzo adatto. Ora mi è possibile, tramite appunto PubMed (almeno per gli argomenti di Biologia, Medicina e dintorni).
Ad esempio nel penultimo numero di parlava della scoperta che i polpi antartici presentano un gene identico a quelli tropicali per un canale al potassio nella membrana neuronale. Questo canale è però diverso nelle due specie, poichè l'espressione della proteina viene modulata a livello dell'mRNA (il diverso canale serve a compensare il fattore climatico - il freddo estremo - che comporterebbe per un canale normale una velocità molto diminuita di apertura).
Mi è sembrata subito una notizia piuttosto sensazionale (per lo meno per le conoscenze che possiedo), nonostante venisse liquidata con fretta dalla rivista. Una breve ricerca su PubMed: "octopus RNA" e i primi due risultati parlavano esattamente di ciò che cercavo! (qui l'abstract: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22223739)

Concludendo, un utile scoperta che spero di poter coltivare ora per poi saper padroneggiare lo strumento quando ce ne sarà bisogno per la "formazione a vita" del lavoro di medico.
Per inciso, ritengo che non solo questo mestiere ma tutti debbano essere soggetti a un continuo processo di autocritica e rigenerazione tramite una formazione meticolosa e turbolenta, che vada scuotere le basi stesse del mainstream cerebrale che per forza di cose sempre ci accompagna: credo sia l'unico modo di nuotare nel fiume in piena che ci trascina e non restarne affogati e seppelliti eternamente (ed è una morte lenta).

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